top of page

Tutto si compiva qui, in questo atto finale.

 

Ho vissuto una vita straordinaria, e questo è il mio dono a Vicenza, alle sue famiglie, a Venezia, alla storia.

Con profonda gratitudine ricordo i miei rilievi al Teatro Berga, il teatro romano della mia città.

 

Cinquemila posti, quanto avrei voluto essere lì. Vivere quella Vicenza, e poi da lì partire per Roma, per quella Roma. Con l'Accademia che avevo contribuito a fondare diversi anni prima insieme ai miei amici, avevamo ottenuto dalla città le prigioni vecchie del Castello del Territorio.

Avevo settantun anni. Vissi quell'ultimo anno con l'entusiasmo di un bambino: sarebbe stato il primo teatro stabile e coperto del mondo, per quanto ne sapessi io almeno.

 

E sarebbe stato un sogno, il mio e quello della mia città: era quella Vicenza la scena che avevamo voluto per le nostre vite, la magica illusione che ogni giorno ci avvicinava al nostro destino.

 

Vai al sito

Teatro Olimpico

bottom of page